A.I.U.G.

Domande e risposte

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Risponde la dott.ssa Emanuela Mistrangelo

• Egr. Dott. sono stata operata cinque anni fa con la nuova tecnica Pops in laparoscopia in seguito ad un prolasso dell'utero di terzo grado. Per anni ho avvertito un fastidio nel lato sinistro dell'addome ed ho anche avvertito un ispessimento. Il chirurgo che mi ha operato visitandomi mi ha detto che tutto è a posto ma io continuo ad avere dolori insostenibili anche sulla parte lombo-sacrale ed avverto un diffuso bruciore. Urino spesso e a volte avverto bruciore. Sono disperata,può darmi un consiglio?
  Purtroppo debbo dirle che non ho esperienza di questo tipo di intervento che non è stato ideato in ambiente uroginecologico, ma che è stato ideato e ha avuto più diffusione tra i chirurghi colorettali.
  Posso solo consigliare di insistere con il chirurgo operatore sulla persistenza dei suoi disturbi o cercare una altro specialista in questo settore che dovrà necessariamente sottoporla agli accertamenti clinici strumentali del caso.
• Vorrei sapere se in caso di prolasso vescicale l'utilizzo di infiltrazioni di acido ialuronico è consigliabile in alternativa all'intervento chirurgico.
  Le due tecniche che lei mi chiede di confrontare come metodiche alternative in realtà hanno "indicazioni" diverse e non sono percio "alternative" in quanto vengono usate per scopi e motivi diversi.
  La correzione chirurgica del prolasso ha lo scopo di cercare di restaurare un'anatomia normale alterata dalla discesa degli organi pelvici: è auspicabile ma non sempre scontato che al recupero della forma anatomica corrisponda anche un recupero della funzione e quindi in buona sostanza un miglioramento della sintomatologia collegata al prolasso.
  L'uso dell'acido ialuronico endovescicale ha invece una indicazione medica, in particolare nelle forme di flogosi cronica delle pareti vescicali come ad esempio nelle cistiti recidivanti e altro.
  Occorre quindi valutare per cosa le viene proposto il trattamento, quale sia il suo grado di prolasso e quale la sua sintomatologia prevalente.
• Ho 38 anni e da quasi 3 mesi ho problemi con uretrite. Sento un costante bisogno di urinare e fastidio nella uretra. Durante il ciclo sto bene, ma dopo 2 gg comincia a ripresentarsi il problema. Le analisi delle urine sono negative e anche il tampone per la ricerca di clamidia. Secondo voi cosa può essere? A chi mi devo rivolgere? Grazie
  Gentile sig.ra 
  Nella sua descrizione del disturbo mancano alcuni elementi fondamentali (ad esempio se esiste un nesso o meno con i rapporti ecc.) oltre a naturalmente all'esame obiettivo (la visita) perché possa essere prescritta una terapia adeguata e non casuale. Dato che lei chiede a chi rivolgersi le ricordo che sempre nel nostro sito sotto la voce "centri Aiug" può trovare il centro di vicino a lei  Cordiali saluti.
• Ho 27 anni e da 4 ho problemi di cistite, solo dopo rapporti sessuali con il mio ragazzo. Gli attacchi di cistite si presentano dopo circa 30 ore dal rapporto, e sono molto violenti. Cosa posso fare? In passato non ho mai avuto questi problemi, e da quando sono comparsi ho iniziato a bere più acqua, indossare solo biancheria di cotone, fare più attenzione all'igiene, cercare di mantenere l'intestino regolare...ho fatto delle urinocolture da cui risultavano e.coli, ma anche quando sembrava non ci fosse più niente la cistite tornava. Possibile che la cistite sia legata solo ed esclusivamente al rapporto sessuale? Ormai io e il mio ragazzo siamo talmente terrorizzati che non abbiamo rapporti da circa 2 anni. Come posso fare in modo che la cistite non compaia mai più? Grazie
  Cara sigra
  il suo problema è più frequente di quanto si creda.
  Fermo restando che sono da proseguire gli accorgimenti da lei già indicati deve inoltre eliminare l'uso dei tensioattivi (saponi) in favore di olii emollienti; deve poi trovare in accordo con il suo curante una terapia topica che agisca migliorando il trofismo delle sue mucose diminuendone lo stato infiammatorio cronico; l'uso di questi prodotti deve essere con costanza impiegato sempre prima e dopo i rapporti.
• Frequenti episodi di cistite, curati con la solita terapia antibiotica e nuovamente ricadute e ripetuti episodi di cistite..la domanda è esiste una cura a piu lungo termine?
  Gent. Sig.ra
  Il problema delle cistiti recidivanti e' un problema complesso che necessita di un adeguato e competente studio con analisi degli eventuali fattori di rischio e di predisposizione del singolo soggetto; ciò si può realizzare solo con un colloquio attento, un esame fisico ed eventualmente strumentale (esempio cistoscopia).
  Fatto questo esistono oggi protocolli che prevedono adeguati accorgimenti sulle abitudini di vita (bere molto, norme di igiene locali con eventuali terapie locali se presenti infiammazioni croniche vulvari ecc.) somministrazione di probiotici intestinali e di antinfiammatori urinari uniti eventualmente alla somministrazione di antibioticici a bassi dosi per periodi prolungati (6 mesi) in continuo o settimanali. In casi in cui l'agente eziologico interessato sia l'E. Coli alcune pazienti si avvantaggiano della terapia con D-mannosio; in altri in cui sia dimostrato un interessamento flogistico della parete vescicale e resistente alle precedenti terapie, può essere attuata una terapia con installazione locale di acido ialuronico. Naturalmente senza tralasciare che quando possibile e necessario vengano rimossi gli eventuali fattori di rischio o predisponenti rilevati (vedi ad esempio prolassi vescicali con incompleti svuotamenti vescicali ecc.) Tutto questo potrà essere realizzato cercando il centro dedicato alla patologia UroGinecologica a lei più accessibile.
• Gentile dott. dovendomi sottoporre a intervento per prolasso utero istocele rettocele gradirei sapere dove si eseguono piu' interventi per questa patologia, in pratica conoscere gli ospedali 'eccellenti'. Esistono delle complicanze e rischi nell'ntervento? Ho 62 anni, con una serie di altre patologie: ipertensione, tiroidite, vasculopatia e encefalopatia ischemica, ipersensibilita' del nervo vago che se stimolato produce aritmia ma solo se assumo piu cibo del dovuto.
  Cara sig.ra e' difficile darle delle indicazioni precise anche perché non conosco in quale regione lei sia residente, ma in ogni caso sicuramente più o meno vicino a lei troverà un centro o uno specialista che sia "dedicato" a questa patologia e quindi con tutte le competenze e l'esperienza per trattare al meglio la sua patologia; le ricordo che sul nostro sito esiste un elenco dei centri che hanno ottenuto l'accreditamento da parte della nostra associazione. Come per qualunque intervento chirurgico esistono dei rischi generici e dei rischi specifici che vanno sempre tenuti in conto e rapportati a quanto la sua patologia incide sulla sua qualità di vita; comunque per le altre problematiche di ordine generale che riferisce senz'altro la possibilità di avvalersi dell'anestesia spinale e di interventi conservativi mini invasivi costituisce senz'altro un vantaggio e un'opportunità importante. Cerchi quindi di sapere dove trovare "specialisti dedicati" e discuta con loro delle varie possibilità di trattamento.
• Sono una sig.ra di 35 anni che ha partorito da 4 mesi attualmente in allattamento; dopo il parto mi sono accorta di avere piccole perdite di pipì in occasioni di starnuti o sollevando pesi; il mio ginecologo alla visita di controllo mi ha tranquilizzato dicendomi che è un fatto normale e che si sarebbe risolto spontaneamente con il tempo; ora però il disturbo persiste e mi sto preoccupando: dovrò per forza essere operata?
  Cara signora il fenomeno della incontinenza urinaria da sforzo (IUS) da lei descritto e insorto dopo il suo parto è effettivamente un fatto relativamente frequente; è vero anche che come le ha detto il suo ginecologo molto spesso si assiste ad una remissione spontanea della sintomatologia; comunque che si risolva o meno credo sia utile per lei contattare un centro o un esperto in uroginecologia perchè possa essere avviata ad un ciclo di riabilitazione pelvico perineale che in molti casi permette di ottenere un ottimo risultato evitando l'intervento chirurgico.
• Ho sentito dire che esiste una ginnastica per risolvere il problema dell'incontinenza urinaria ma le mie amiche dicono che può essere fatta solo da donne giovani e che all'età di 73 anni non è efficace: è vero?
  la riabilitazione pelvico perineale che le linee guida internazionali indicano come il primo approccio per le pazienti affette da incontinenza urinaria può essere fatta con successo a qualunque età; si richiede solo la motivazione, la disponibilità e la costanza nella frequenza alle sedute e nella esecuzione degli esercizi domiciliari; ma questo vale per tutte le fasce di età.
• Ho sentito pareri molto discordi sull'utilità di utilizzare delle protesi per la cura chirurgica del prolasso dell'utero perchè?
  cara sig.ra il problema della chirurgia del prolasso ha molte sfaccettature tra cui una delle più importanti purtroppo è il tenetativo di limitare il numero degli insuccessi rappresentati dalle recidive a breve-medio-lungo termine; la principale causa di insuccesso delle tecniche chirurgiche cosiddette "tradizionali" è che cercano di "riparare" i tessuti di sostegno degli organi genitali ma che spesso questi sono troppo deteriorati o geneticamente insufficenti; d'altro canto l'introduzione del materiale protesico garantisce più efficacia e durata del sostegno ma ha introdotto alcune nuove complicanze legate alle caratteristiche del materiale "estraneo"; al momento quindi si ritiene senz'altro indicato l'impiego nella chirurgia protesica nelle recidive di prolasso (dove la chirurgia tradizionale abbia già fallito) o in prima istanza laddove ci siano presenti chiari fattori di rischio; in ogni caso è sempre bene ricordare che al di là della tecnica o del materiale molto importanza ha l'esperienza specifica dell'operatore.