Discorso del Presidente
Gentili Signore e Signore,
ho una lunga lista di persone da ringraziare e per non farlo in fretta col rischio di dimenticare qualcuno comincio questo breve discorso coi ringraziamenti che, per primi rivolgo a voi congressisti, perché è la vostra presenza a dare un senso a questo convegno.
Poi ringrazio:
Le Autorità convenute e i Presidenti del congresso Succu, Multinu e Macciò per averci dato ospitalità .
Il Presidente della Siccr Aldo Infantino per aver accettato il progetto di questo convegno congiunto e per aver lavorato insieme a noi alla sua realizzazione.
I Presidenti della SIUD Sandro Sandri e dell'AGUI Massimo Moscarini, che tra poco terrà una lettura in onore del nostro fondatore Prof Umberto Bologna.
Il Presidente dell'Euga Micael Alaska, da Praga, per averci concesso l'onore e il piacere della sua presenza.
Ringrazio tutte le ditte che hanno contribuito alla riuscita del nostro congresso e le infaticabili Sabrina Altavilla e Rachele Tosti, della segreteria organizzativa Triumph, per il loro quotidiano impegno alla messa in opera di questo evento.
Finalmente la macchina del congresso è partita e per altri due giorni correrà in questa bellissima terra sarda. Finalmente, perché questo congresso per me sarà memorabile non solo perché è il ventesimo dell'Aiug, ma anche per tutte le difficoltà che abbiamo incontrato durante l'organizzazione. Basti solo ricordare il cambiamento di sede che abbiamo dovuto effettuare nella primavera inoltrata. Questo imprevisto ha innescato una catena di ritardi i cui effetti perdurano ancora.
Il congresso è caratterizzato da due peculiarità : una di essere il XXmo congresso nazionale Aiug.
L'altra di essere il primo congresso congiunto con la Siccr.
Aver raggiunto il simbolico traguardo del ventesimo congresso non è di poco significato. Significa che in questo lasso di tempo si sono succedute con continuità alla guida della società persone che, in maniera disinteressata, hanno dedicato le loro capacità e il loro tempo per mantenerla attiva. Significa che la società , bene o male, ha rappresentato l'arena culturale di riferimento per almeno due generazioni di uro ginecologi italiani. Significa, soprattutto, che la fiaccola dell'Aiug, accesa ormai da tanti anni, troverà nuovi uro ginecologi - tedofori che se la passeranno di mano per mantenerla viva. Questo perché in realtà il ventennale non è un traguardo, ma è una linea di partenza verso nuovi obiettivi ed è la garanzia che la società è robusta ed proiettata nel futuro proprio perché alle spalle ha un passato consistente.
L'altra peculiarità è di essere un congresso congiunto con la società Siccr. L'uroginecologia è una branca scientifica multidisciplinare in cui confluiscono competenze professionali diverse: urologi e ginecologi appunto, ma anche chirurghi colon proctologi, fisiatri, ostetriche. La nostra associazione ha sempre dato voce a tutte le componenti. In particolare da alcuni anni l'Aiug e la Siccr sono reciprocamente presenti nei convegni nazionali con Joint Meetings, per offrire ai soci una visione d'insieme su temi d'interesse comune. Quest'anno, con questo congresso, abbiamo voluto potenziare il legame tra le due associazioni, nella prospettiva che l'ampia condivisione dell'evento scientifico nazionale più importante, possa sfociare, sia pure con gradualità , in una nuova forma associativa comune. Siamo fermamente convinti che le attività in comune ci rafforzino reciprocamente sia sotto il profilo culturale, sia sotto gli aspetti organizzativi. E se da una parte riteniamo che siano opportune per arricchire il patrimonio scientifico delle nostre comunità dall'altra servono a presentare a tutti i cultori italiani dello studio del pavimento pelvico un modello di cooperazione, aperta a tutti coloro che vorranno perseguirla. Spero proprio che anche le altre associazioni che hanno interessi culturali affini alla nostra vogliano partecipare a queste prove di comunità scientifica, diciamo, allargata.
Siamo circondati da uno splendido mare e allora mi resta facile assimilare l'Aiug a una navicella, ormai abbastanza solida da resistere anche alle tempeste più turbolente, che sono soprattutto quelle interne. Ma è interesse comune ricomporre in seno alla società , in maniera soddisfacente per tutti, i recenti disaccordi che si sono verificati con soci di valore. Voglio concludere con questo auspicio che ci permetterebbe di dedicare tutte le nostre energie ad affrontare con sicurezza il mare aperto del confronto internazionale.
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